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Padova, via Anelli – Primo incontro tra Comitato e istituzioni

Intervista a Claudia Vatteroni, Comitato di via Anelli

Il ghetto di via Anelli è una zona di Padova che è stata oggetto di speculazione edilizia per diversi anni, prima con gli studenti e, successivamente, con i cittadini stranieri.
L’area, composta da 6 palazzine con 48 appartamenti ciascuna, di 30 mq, è attualmente abitata da circa 1000 persone. Ad eccezione di 11 italiani, sono tutti cittadini stranieri e tra questi ci sono anche una settantina di bambini molto piccoli.
L’indifferenza da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli ultimi anni, l’assenza di politiche abitative adeguate volte a favorire l’accesso al mercato immobiliare, che attualmente è precluso agli stranieri a causa di una diffidenza diffusa nei loro confronti, il progressivo degrado degli alloggi, dovuto ad una totale mancanza di interventi di ristrutturazione da parte dei proprietari, hanno determinato una situazione di assoluta invivibilità, che è stata oggetto anche di attenzione a livello nazionale da parte dei media.

Il Comitato per il Superamento del ghetto di via Anelli, costituito da coloro che vivono in via Anelli e dall’associazione Razzismo Stop, da circa 7 anni sta conducendo una battaglia per trovare una soluzione abitativa fuori dal ghetto per tutti gli abitanti, per affermare il diritto ad una vita dignitosa per tutti. I rappresentanti dell’amministrazione comunale precedente avevano sempre rifiutato di incontrare il Comitato per discutere su come fosse possibile affrontare la situazione creatasi, ed avevano costruito un progetto che sostanzialmente voleva riprodurre un nuovo ghetto e che non teneva conto delle esigenze degli abitanti. La nuova amministrazione, insediatasi nel giugno 2004, ha dichiarato di voler avviare un progetto di riqualificazione di via Anelli per superare definitivamente il ghetto, accettando di confrontarsi anche con gli abitanti e il comitato.
Sabato 18 settembre si è tenuto il primo incontro in via Anelli, promosso dal Comitato per il Superamento del Ghetto, a cui hanno partecipato i rappresentanti del Comune di Padova, e dell’Ater.
Abbiamo chiesto a Claudia Vatteroni, portavoce del Comitato di via Anelli.

Domanda: Ci puoi raccontare lo scopo dell’incontro e il suo esito?

Risposta: Lo scopo dell’incontro, che è stato organizzato dal Comitato, era quello di mettere attorno ad un tavolo i rappresentanti istituzionali di Regione, Comune e Ater che dovrebbero seguire il progetto di svuotamento e superamento del ghetto. Finalmente, dopo tanti anni, siamo riusciti a trovare il consenso da parte di questi rappresentanti, anche se Zanon, assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, non è potuto arrivare; ma la mancanza più grossa ci è sembrata, da parte nostra, quella del Sindaco di Padova, Zanonato, che aveva detto che avrebbe partecipato ma poi, senza avvisare, non si è fatto vedere. Vogliamo sottolineare quest’assenza perché ci pare che, rispetto al progetto di via Anelli e alla “questione” via Anelli, che da tanti anni occupa le prime pagine dei giornali, il Sindaco avrebbe potuto dimostrare un’attenzione maggiore. Ci auguriamo che questo non sia un segnale di una poca volontà di continuare a lavorare in maniera seria su questo progetto.
Erano presenti, invece, l’assessore Sinigaglia, l’assessore Ruffini, l’assessore Scortegagna e il Presidente dell’Ater, Andrea Drago. Con loro, assieme ad un gruppo ristretto di abitanti di via Anelli abbiamo intavolato un discorso che ci auguriamo possa portare, entro poche settimane, all’avvio di un lavoro vero di collaborazione, di partecipazione tra l’amministrazione Comunale e il Comitato. Questo è, infatti, quello che chiediamo da anni: che ci sia il coinvolgimento della gente, perché soltanto attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di coloro che vivono lì e del Comitato di via Anelli, che da molti anni rappresenta gli abitanti di quell’area, si può costruire un progetto vero. Queste persone sono uomini donne e bambini che da diversi anni soffrono a vivere all’interno di quest’area, e sono i soli che possono decidere quale sia la cosa migliore da fare. È soltanto attraverso la partecipazione che si può costruire il progetto. Lo sottolineo perché il Comitato non vuole essere niente di più di questo: la voce di quelle persone che da troppi anni aspettano una soluzione, aspettano la possibilità di vivere, finalmente, un futuro dignitoso.

D: Quali sono state le proposte avanzate dal Comitato e quali le risposte delle istituzioni?

R: Abbiamo proposto che in poche settimane il Comitato si impegni ad individuare, all’interno della città, un paio di soggetti del privato sociale, che possano riprendere in mano il censimento fatto da noi un anno fa, per aggiornarlo. Soltanto partendo da questo lavoro, cioè capendo persona per persona quale sia la situazione lavorativa, economica, familiare e le necessità in genere, è poi possibile iniziare a costruire il processo di svuotamento.
Abbiamo fatto presente che, entro la fine dell’anno, vogliamo almeno un segnale vero, ossia 10 case per 10 famiglie che sono in situazione di particolare disagio – c’è una famiglia con un bambino tetraplegico e altre situazioni emergenziali che non possono aspettare oltre – e che noi, come Comitato e, quindi, come anche abitanti di via Anelli, vogliamo continuare ad essere quel soggetto che entra nel merito di tutte le questioni di questo progetto che riguardano la parte dello svuotamento.
Abbiamo proposto di costruire da subito anche una riunione con i proprietari degli appartamenti di via Anelli, per capire quanti di loro sono disposti a trattare; abbiamo suggerito che è fondamentale capire se sia possibile murare gli appartamenti, una volta svuotati, perché altrimenti il progetto non può funzionare, visto che sarebbero riempiti di nuovo.
Abbiamo fatto presente che è necessario che il Prefetto si faccia promotore di un grande appuntamento in cui si mettano attorno ad un tavolo tutti i soggetti che possono essere coinvolti in questo progetto: primi fra tutti, i rappresentanti dei Comuni della Provincia di Padova in cui lavorano alcuni cittadini stranieri che abitano in via Anelli, perché alcune persone vorrebbero trovare un alloggio vicino al posto di lavoro; ma è necessario coinvolgere anche le associazioni degli industriali e tutte le categorie economiche.
Queste sono alcune delle proposte principali che noi abbiamo avanzato. Mi pare sia stata dimostrata una volontà di costruire questo tipo di rapporto. Il prossimo appuntamento sarà verso la metà di ottobre e ci auguriamo che in quella data sia presente anche il Sindaco. In quell’occasione noi presenteremo il progetto per portare a termine il censimento.
Ci auguriamo che tutto proceda nel migliore dei modi e con tempi necessariamente veloci, in modo da poter dare il via ad una fase, di questo progetto, che entri nel concreto.