Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 10 agosto 2004

Polizia contro gli ambulanti

Polizia municipale in moto sulla spiaggia, gommoni in acqua, camionette sul bagnasciuga e guardie private a cavallo tra gli ombrelloni. Al Qaeda minaccia la riviera romagnola? No, il pericolo da sventare è l’abusivismo degli ambulanti immigrati. Il problema è annoso e questa volta molti comuni rivieraschi hanno scelto di accogliere le richieste dei commercianti locali e passare alle maniere forti. La Confcommercio di Rimini esibisce una relazione di Antonio Mazzocchi, deputato e responsabile per le piccole e medie imprese per An, secondo la quale gli abusivi migranti sarebbero 200 mila in Italia (2.500 sulla riviera romagnola), per un giro d’affari di 5.600.000 euro, con un’evasione Iva annua di 7 miliardi e 200 milioni. La musica è diversa se si ascoltano Rifondazione e il Social forum riminesi, promotori di una campagna di sensibilizzazione in favore dei venditori migranti. L’idea è di distribuire in città, anche tra i bagnanti, cartoline prepagate sulle quali un ragazzo africano viene portato via da due carabinieri. Il tutto sullo sfondo di sdraio e ombrelloni e con la scritta a margine «saluti dalla riviera romagnola». Destinatario l’assessorato provinciale all’immigrazione. Un’idea su come risolvere la questione l’ha anche chi il problema lo vive sulla propria pelle. Aziz vende vestiti sulla battigia del Bagno 110 e non vuole saperne di fare altri lavori. «Ognuno fa quello che sa fare e io ho sempre fatto il commerciante». Altrettanta consapevolezza mostra Mak, un senegalese di 32 anni. La sua bancarella è un telo steso sulla sabbia ricoperto di cd. «So che quello che faccio è illegale, ma non ho scelta. Avevo un lavoro da muratore, stavo per mettermi in regola, poi improvvisamente il capo ha smesso di pagarmi. Per avere il permesso di soggiorno devi presentare le ultime tre buste paga. Così adesso sono ancora in attesa». (leonardo tancredi)