di G.M. Bellu Alcune migliaia di persone, in varie parti del mondo, si sono emozionate per quella notizia di poche righe. Anche un po’ burocratiche: “Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha annunciato che il governo ha stanziato i fondi per il
Potrebbero emergere novità nel processo di primo grado che si sta svolgendo a Siracusa contro Tourab Ahmed Sheik, l’armatore della piccola imbarcazione che fu speronata dalla nave Iohan alle prime ore del giorno di Natale del 1996. Il processo è in contumacia:
Il presidente del consiglio promette: la Marina militare ripescherà la piccola imbarcazione speronata dalla nave Iohan il 25 dicembre del 1996. Il relitto giace a 108 metri di profondità in acque internazionali. Massimo Giannetti Siracusa – Forse è la volta buona. Il
La silenziosa strage del Mare nostrum
E' una strage senza musei né targhe commemorative, non ha souvenir né campagne ministeriali.
«Un incidente? Lo sarebbe stato se anche il comandante Zervoudakis avesse rischiato di morire. Invece le cose non sono andate così. Io me lo ricordo bene: la Iohan ci è venuta addosso volontariamente». Shahab Ahmad è uno dei sopravvissuti della più grande
A teatro Gianni Manzella, Roma La creazione collettiva orchestrata da Giorgio Barberio Corsetti al Romaeuropa festival; Gianfranco Pedullà e i detenuti del carcere di Arezzo; Roberto Del Gaudio a Napoli tra commedia e tragedia sulla crisi degli alloggi «Portopalo» un requiem per
Zabihullah Bacha se n’è andato il 31 marzo con un volo Fiumicino-Karachi. Il giorno dopo era nuovamente nella sua casa di Tordher, nel nord del Pakistan, con in cuore la certezza che suo figlio Syed Habib non avrà mai giustizia. Syed Habib
RIMINI – Dopo otto anni è ancora il mare la tomba per i 283 clandestini che il 25 dicembre 1996 affondarono nelle acque tra Malta e la Sicilia. Corpi mai recuperati. Sul fondo del Mediterraneo un sarcofago di metallo, il battello F-174,
Immigrazione: Strage di Natale; teste, vedemmo tutti morire
Pakistano sopravvissuto ricostruisce tragedia di Portopalo
PORTOPALO – «Siamo stati infangati». Sembra l´unico modo con cui il Comune di Portopalo si interroga sui suoi fantasmi, quei 283 immigrati morti nel mare di Capo Passero la notte del 26 dicembre 1996. Sembra duro il j´accuse nei confronti di Giovanni
Nella notte fra Natale e Santo Stefano del 1996 una barca con quasi trecento clandestini indiani affondò nel canale di Sicilia, a poche miglia da Portopalo di Capo Passero ( Siracusa). Non ci furono testimoni e i corpi non furono ritrovati. Solo