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Fossati nella testa, barriere nel cuore

Schio, Vicenza, 1 novembre. Grande clamore sui giornali per il fossato anti-sosta scavato dalla Giunta di centro-sinistra per impedire l’accesso, abituale, a famiglie di Sinti, nell’area verde in via Lago di Misurina. L’operazione di sgombero è stata eseguita giovedì scorso dalla Polizia municipale, in collaborazione con i Carabinieri per dar la possibilità alle ruspe del Comune di entrare in azione. Il fossato anti-accesso, largo un metro, profondo ottanta e lungo 200 metri è stato scavato a poco meno di tre metri dalla carreggiata, lungo la via in direzione Zanèi.

Un ricco comune del Nord-Est, di 39.000 abitanti non riesce a dare ospitalità, una semplice area di parcheggiuo senza servizi e allacciamenti vari, a poche famiglie di “viaggiatori”. E, in entrata, ci sarà il cartello “Schio, comune per la Pace”.

I “fossati” anti-sosta non sono una novità in Veneto, furono fatti dieci anni fa a Treviso, nel 2003 a Monselice (Pd) e recentemente a Piovene Rocchette (Vc). La novità è che, in questo caso, la trincea contro gli “zingari” viene fatta da una giunta di centro-sinistra.
A dimostrazione che nel caso degli “zingari” destra-sinistra-centro sono solo termini fisiologici. Il fossato ricorda il “vallo di Adriano” e quello di Traiano che servivano ai Romani, dell’impero, come baluardi a difesa dai barbari.
Gli scavi nella testa (e le barriere nel cuore) ad escludere i diversi “ruspano” l’area cervicale (preposta all’umanità) del sindaco e camerati e preludono alla costruzione di grandi mura a se-parare sempre di più l’altro da sè: quanto più lo scavo è profondo, tanto più il muro diventerà imponente. Finchè si resterà sempre più soli, isolati, in gabbie blindate di estrema sicurezza, ma senza più coscienza.