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da La Repubblica Bologna del 20 novembre 2006

Odissea per i rom “sfollati”

E il Quartiere chiede di sgombrare Villa Salus: è inadatta.

Ancora polemiche per Villa Salus: adesso è il Quartiere a chiedere lo sgombero della struttura. Mentre i romeni cacciati dal campo di via Gobetti e fuggiti dal rogo di via Scandellara – oltre cento persone rimaste a Bologna, in parte accolte dal Comune, in parte nascoste – continuano l’odissea quotidiana per trovare un riparo e del cibo. Due facce dello stesso problema: sia gli ospiti di Villa Salus, sia i rom sgomberati senza tetto, hanno trascorsi al Ferrhotel. Il vicesindaco Adriana Scaramuzzino ieri ha confermato che i rom che erano in via Gobetti e che non sono stati espulsi verso la Romania – una quarantina di persone, con molti bambini piccoli – possono usufruire dell’accoglienza nel capannone della Protezione Civile di via dell’Industria solo per la notte. Tutti fuori alle otto di mattina e dentro di nuovo alle otto di sera.

Tra sabato e domenica, in uno stanzone poco riscaldato, hanno dormito 35 persone. Due coppie sono all’ospedale, per la nascita di due figli. Ieri sera, dopo la giornata passata in giro a casaccio, i romeni sono tornati in via dell’Industria per dormire e hanno dovuto aspettare quasi un’ora sulla strada in attesa che il cancello venisse riaperto. Non tutti però: alcuni temono di essere portati al Cpt (paura rinverdita dal fatto di aver incontrato nel capannone volontari della Croce Rossa che lavoravano al Cpt). A seguire il gruppo senza meta c’è da giorni Carlo Lari, che ha concordato la soluzione di emergenza, con cibo offerto dall’Opera Marella.

Mentre non si sa quale sarà il futuro di queste decine di romeni, si profila lo smantellamento anticipato di Villa Salus. La presidente del Quartiere Savena Virginia Gieri (Margherita), dopo l’assessore alla Sanità Giuseppe Paruolo, chiede una soluzione rapida dopo le polemiche sulla gestione del centro d’accoglienza. «Lo dico e non da oggi – commenta Gieri – che bisogna liberare la struttura il prima possibile. Finora sono stata paziente, ma d’ora innanzi inchioderò l’amministrazione per ottenere la “liberazione” dell’ex clinica». Un punto sul quale non c’è disaccordo con la Scaramuzzino: «Ci siamo prese le nostre responsabilità all’epoca del trasloco in via Casarini. Ma Villa Salus non è la struttura adatta per ospitare immigrati. Ero a conoscenza di molti problemi, altri li immaginavo. Non voglio scaricare i romeni in un altro quartiere, ma questa struttura, per come è fatta, non può essere destinata all’accoglienza. Va chiusa nel più breve tempo possibile».