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Padova – Linea dura contro i campi Rom

Nuova campagna del Sindaco Zanonato

Raggiungeranno Padova da tutto il mondo i devoti a Sant’Antonio in vista del 13 giugno, e la città comincia il suop restyling per la consueta festa del Santo.
Non sarà facile invece la visita per Rom e Sinti, da sempre devoti al Santo padovano, che dovranno far fronte all’ennesima battaglia dell’amministrazione comunale.
L’occasione è offerta dalle imminenti celebrazioni, così, il Sindaco Zanonato, già famoso per i suoi muri e per l’ ordinanza contro le prostitute, rende operativa la prossima campagna contro il “degrado” e per la “sicurezza” in città.

Già i “patti per la legalità” avevano fatto emergere la volontà del Sindaco Veltroni, in accordo con il Ministro dell’interno Amato, di deportare le popolazioni Rom da Roma alla sua estrema periferia, ed anche il Sindaco padovano, precursore della politica di scurezza e legalità targata centro-sinistra, non rimane a guardare.
E’ stata discussa ieri infatti, nella seduta della Giunta, l’intensificazioni dei controlli contro l'”accattonaggio” e l’attuazione di alcuni sgomberi degli insediamenti improvvisati nella cintura cittadina.

I quotidiani locali non lasciano via di scampo, e con titoli eloquenti – “emergenza: la città invasa dagli zingari” – sollevano l’allarme a cui prontamente la Giunta risponde.
Le nuove disposizioni prevedono la cacciata dei Rom e dei Sinti dalle aree di sosta e più intensivi controlli contro i mendicanti.
Attenzione dunque a non essere investiti da carovane di nomadi che scorrazzano per le vie del centro.
Per la verità, l’unico assedio che Padova sembra subire, sembra essere quello della politica dell’emergenza.

I primi sgomberi intanto sono cominciati, padre, madre e due bambini sono stati cacciati dal sito in cui erano approdati: non c’è dubbio, in questo periodo la famiglia è veramente in crisi.

Renata Paolucci, Presidente dell’ Associazione Opera Nomadi di Padova denuncia questo giro di vite dell’amministrazione. “Il nuovo Sindaco leghista di Verona, Tosi, condannato per razzismo poco tempo fa, si è complimentato con il primo cittadino di Padova, questo dovrebbe far riflettere sull’appiattimento delle politiche dei diversi schieramenti sul tema della sicurezza”.
“Molti dei Rom e dei Sinti che vivono nei campi, stanno partecipando a progetti di inserimento abitativo, quelli che invece stanno arrivando in questi giorni, lo faranno semplicemente per partecipare alle celebrazioni per Sant’Antonio”.

L’altra parte delle nuove disposizioni ha a che vedere con il cosiddetto “accattonaggio”, che andrà contenuto da controlli e allontanamenti intensificati, per mantenere il decoro delle vie cittadine. Il Sindaco insomma si prepara a “ripulire” la città in vista del 13 giugno, preoccupandosi di contenere l’inflazione di mendicanti in cerca di elemosina.

Devoti e pellegrini, se Rom, saranno costretti a fare attenzione durante il loro pellegrinaggio in città, rischiando di venir allontanati con l’accusa di essere “accattoni”. Peraltro quello dell’accattonaggio non è reato se non praticato in condizioni di sfruttamento o di impiego di minori.

Il resto della vicenda ha a che vedere con la politica di “pulizia” attraverso l’impiego della “polizia” che il Sindaco e la sua Giunta hanno ormai da tempo intrapreso in città per far fronte a continui presunti allarmi sociali che vanno via via presentandosi.
Che si tratti delle contraddizioni del nostro tempo o delle diversità che compongono il nostro mondo la politica dell’emergenza ci consegna una città in permanente assedio.
Sarà difficile in questa situazione far fronte alle reali problematiche che la attraversano.
Niente di nuovo, le novità riguardano solo l’oggetto delle “persecuzioni”. La partita questa volta si gioca sulla presenza Rom in città, peraltro poco palpabile, che costituirebbe un pericolo al decoro dei quartieri.

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa