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Siti neri, gabbie e torture: l’inchiesta di Lighthouse reports sui luoghi di detenzione illegale nei confini UE

In Bulgaria le prove fotografiche dimostrano la presenza di Frontex

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L’inchiesta «Europe’s Black Sites» 1 pubblicata l’8 dicembre da Lighthouse Reports e i suoi partner documenta con prove visive e testimonianze dirette, l’esistenza di strutture segrete utilizzate dalle forze di sicurezza lungo i confini dell’UE – in particolare in Bulgaria, Ungheria e Croazia. Questi siti vengono usati per trattenere sistematicamente le persone in movimento prima di deportarle illegalmente.

Le prove raccolte mostrano per la prima volta questi siti di detenzione illegali: una struttura abbandonata simile a una gabbia in Bulgaria, in Croazia l’uso di furgoni sovraffollati e pericolosamente caldi, in Ungheria container e una stazione di servizio isolata.

A Sredets, in Bulgaria, una città a circa 40 chilometri dal confine turco, le persone che attraversano il confine vengono trattenute in una baracca simile ad una gabbia, con le sbarre su un lato. Possono rimanere lì da qualche ora a tre giorni. Nelle visite al sito durante il lavoro di inchiesta, in tre occasioni è stata vista e fotografata un’automobile di Frontex parcheggiata a pochi metri dalla gabbia. I documenti interni ottenuti svelano la presenza di 10 agenti dell’agenzia europea, di base a Sredets come parte dell’Operazione Terra, la più grande operazione terrestre dell’agenzia.

In Ungheria, dalle testimonianze raccolte, rifugiati e persone in movimento vengono trattenuti in container senza acqua né cibo, prima di essere portati su degli autobus-prigione e respinti oltre il confine con la Serbia. In uno dei filmati realizzati si vede un gruppo di persone che veniva portato in un container da agenti mascherati con manganelli.

Altre prove fotografiche mostrano persone scortate in una stazione di servizio isolata da agenti di polizia civile con manganelli e costretti a stare seduti per terra per ore, prima di essere respinti negli autobus- prigione. Le riprese con un drone mostrano i respingimenti illegali che avvengono regolarmente dall’Ungheria alla Serbia.

In Croazia, al confine con la Bosnia le riprese video mostrano persone ammassate nel retro di furgoni della polizia, lasciati per ora sotto il sole cocente prima di essere respinte verso la Bosnia. Fra loro anche donne e bambini, rivelano le testimonianze.

Il lavoro investigativo che si è svolto nel corso degli ultimi 11 mesi, attraverso la raccolta di filmati e testimonianze di persone che vi sono state trattenute, dimostra «che non si tratta di siti isolati, ma di un sistema, in parte finanziato dall’UE e gestito sotto gli occhi degli agenti di Frontex, l’agenzia di frontiera dell’UE», ha sottolineato Lighthouse Reports.

Sono tantissime le inchieste giornalistiche e le denunce sul ruolo di Frontex che provano respingimenti illegali, voli di deportazione forzata, la collaborazione con la guardia costiera libica nell’individuare le imbarcazioni nel Mediterraneo centrale. Il 12 dicembre Human Rights Watch e Border Forensics 2 hanno reso nota l’indagine web interattiva «Airborne Complicity: Frontex Aerial Surveillance Enables Abuse» che documenta il ruolo che i velivoli impiegati da Frontex – diversi aerei e un drone – svolgono nell’individuare le imbarcazioni dei migranti nel Mediterraneo centrale e la loro successiva intercettazione da parte delle forze libiche.

«L’agenzia non sembra conoscere limiti all’orrore dei crimini che commette, alle violazioni dei diritti umani a cui assiste e che copre in silenzio», si legge nel comunicato ricevuto e diffuso da Abolish Frontex, la campagna europea che chiede l’abolizione dell’Agenzia di frontiera dell’UE, in cui si spiega l’azione di chiusura simbolica degli uffici di Frontex, situati in Avenue d’Auderghem a Bruxelles, il 12 dicembre scorso.

«La pubblicazione dell’inchiesta Europe’s Black Sites e la notizia dell’uso di gabbie per la detenzione illegale delle persone in Bulgaria sotto gli occhi di Frontex è l’ultima goccia. Dopo la messa a norma, i locali saranno rapidamente resi disponibili per ospitare le centinaia di richiedenti asilo, i cui diritti da oltre un anno sono quotidianamente violati dallo Stato belga, che li lascia vergognosamente dormire in strada» ha denunciato il gruppo che ha realizzato l’azione.

«Il rimanente del budget riservato a Frontex per il periodo 2021 – 2027, 5,6 miliardi di euro, sarà immediatamente riallocato per rafforzare le strutture di alloggio per i migranti e tutti i nodi del sistema di accoglienza che sono cronicamente e drammaticamente sotto finanziati. Il personale dell’Agenzia sarà formato per riprendere al più presto le operazioni di ricerca e soccorso in mare, sotto l’egida di ONG e associazioni di aiuto umanitario, a cui verranno inoltre assegnati in uso l’equipaggiamento e le attrezzature Frontex per il salvataggio delle persone in mare. Oggi Frontex ha cessato di essere l’esercito con cui l’Unione Europea conduce la sua sporca guerra contro un nemico da lei stessa inventato».

  1. Europe’s Black Sites. How refugees are being arbitrarily detained and tortured at secret facilities along EU borders before being illegally forced back across borders – Lighthouse reports (8 dicembre 2022)
  2. UE: Frontex complice degli abusi in Libia. La sorveglianza aerea facilita le intercettazioni dei migranti e il loro ritorno a violenza ed abusi – HRW (12 dicembre 2022)

Redazione

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