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Primo Summit Ue sui Rom. Erpc chiede di contrastare la discriminazione

Si svolge il 16 settembre a Bruxelles il primo Summit europeo sui Rom organizzato dalla Commissione Ue e dalla Presidenza di turno francese dell’Ue con l’obiettivo di trovare la strategia europea all’integrazione della minoranza Rom. Parteciperanno alla giornata il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il vicepresidente Jacques Barrot, circa 400 rappresentanti della società civile e delle associazioni rom, parlamentari, il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, il finanziere filantropo George Soros.

La EU Roma Policy Coalition (Erpc) ha chiesto al Summit di vincolarsi a standard e obiettivi comuni che favoriscano il raggiungimento di progressi concreti, tali da preparare il terreno per piani d’azione nazionali, che dovrebbero essere sviluppati con l’attiva partecipazione delle comunità rom. Secondo l’Erpc “è importante fare riunioni e discussioni su politiche che funzionino, ma ciò che serve è anche un impegno attivo dell’Ue per tradurre queste discussioni in passi concreti per l’azione. E’ trascorso tempo sufficiente – si legge in un comunicato dell’Erpc – perché ci sia bisogno di un quadro di riferimento di obiettivi e scadenze”. L’attuale presidenza dell’Ue – chiede l’Erpc – deve fare proprio questo impegno politico al Consiglio europeo di dicembre e le istituzioni europee devono sviluppare una strategia di lungo periodo per rispettare e proteggere i diritti fondamentali dei rom.

L’Erpc ha espresso preoccupazione per la recente risposta della Commissione europea in relazione al “censimento” dei rom in Italia, risposta che è stata ampiamente percepita come un via libera nei confronti delle politiche discriminatorie del governo italiano verso i rom. Il fatto che i principali documenti rilevanti non siano stati resi pubblici ha creato ulteriore ambiguità. “In questo contesto di segnali contraddittori, è ancora più importante che il Summit di domani assuma l’impegno forte e chiaro impegno di dimostrare che l’Ue intende agire, e non solo discutere, per promuovere efficacemente i diritti fondamentali e l’inclusione dei rom in Europa. Le istituzioni e gli Stati membri dell’Ue dovrebbero, in occasione del Summit, garantire che il contrasto alla discriminazione dei rom sarà basato su politiche di inclusione sociale e non sulla repressione e sulle misure di sicurezza”.