“Si Rom” è un iniziativa promossa dal Comune di Venezia in collaborazione con l’OSI (Open Society Institute) di Budapest in occasione del primo Padiglione Rom di arte contemporanea alla Biennale di Venezia dal titolo “Paradise Lost”, al fine di contribuire alla conoscenza di questo popolo e della loro cultura al di fuori di visioni preconcette e pregiudizi che, mai come in questi giorni, hanno dato i loro deprecabili frutti.
Insieme a Calogero Lo Giudice – collaboratore dell’ass. alla Cultura del Comune di Venezia Luana Zanella – abbiamo presentato gli appuntamenti legati all’iniziativa cercando di andare oltre il singolo avvenimento, concentrando l’attenzione sull’attuale scenario italiano in tema di razzismo e xenofobia.
D: Lei parlava di “romofobia”, certo è che –dopo i tristi fatti di cronaca, il governo italiano ha una grande responsabilità nei confronti del clima xenofobo che fa crescendo verso questi cittadini.
In primis rispetto al decreto legge sulle espulsioni che potranno riguardare anche i cittadini comunitari…
R: ” Noi riteniamo come Comune di Venezia – anche rispetto al ruolo che abbiamo come assessorato alla Cultura – che sia molto importante lavorare dal punto di vista culturale: di rompere l’ignoranza che poi porta alle fobie, che colpiscono i rom e non solo.
Questo decreto legge, credo sia stato fatto sull’onda dell’emozione e questo può portare solo danni.
Ci si è spinti troppo verso un atteggiamento di chiusura; provinciale.
Dalle informazioni che abbiamo grazie alla stampa straniera e dai rapporti con l’OSI di Budapest, che è un osservatorio importante, sappiamo che all’estero noi veniamo fuori razzisti (anche se quello è sempre stato così) ma soprattutto c’è l’idea che la politica sia stata superficiale sull’emozione.
Spero che questo decreto venga modificato e non diventi pericoloso e dannoso così come lo era nella sua versione iniziale.”
Ascolta l’intervista a Calogero Lo Giudice a cura di Federica Pennelli.
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